I LOVE MOM
Tre oggetti di produzione seriale scandinava (un tavolino, una scaletta e uno stendibiancheria) vengono trasformati in modo da av-vicinarsi alla cultura mediterranea su due livelli contemporaneamente.Innanzi tutto sul piano funzionale. Gli oggetti cambiano il loro uso, avvicinandosi alla nostra italianità e agli stereotipi che ci carat-terizzano: il tavolino diventa una seduta (la pigrizia), la scaletta diventa un inginocchiatoio per pregare (la religione), mentre lo stendibiancheria diventa un tavolo da pranzo (l’attaccamento alla mamma che lava i panni al nostro posto, e la passione il buon cibo).Queste trasformazioni avvengono attraverso l’uso di un solo materiale (funzionale e decorativo allo stesso tempo) molto legato alla cultura mediterranea: la corda nautica, proposta nei tipici colori rosso, azzurro e giallo. Questa ci riporta di colpo ad un im-maginario completamente differente da quello nordico, quello delle coste italiane, del sole e del mare (il nome stesso del progetto richiama i tatuaggi tipici dei marinai).In secondo luogo, la caratterizzazione estetica degli oggetti si sposta dall’industria all’artigianato attraverso il lavoro manuale e l’utilizzo di 6 differenti tecniche della tradizione:– la seduta è realizzata attraverso il lavoro a maglia ed il ricamo a punto croce di un motivo tipico della tessitura sarda;– l’inginocchiatoio è realizzato attraverso il lavoro a uncinetto, i nodi nautici ed i nodi decorativi; – il tavolo da pranzo è realizzato attraverso la tessitura a intreccio.Queste lavorazioni ci restituiscono degli oggetti con una forte connotazione affettiva e culturale.Il tutto, ovviamente, è stato disegnato e realizzato in collaborazione con la mamma.
Three industrial products, Scandinavian by birth, are turned into handmade crafts of Mediterranean inspiration. This is made possible by reworking both their use and form.Each object is given a new function in order to meet our stereotypical Italian needs. The coffee table becomes an armchair (representing laziness), the stepladder becomes a kneeling stool (hinting at Catholic religion) and the drying rack becomes a dining table (referring to the beloved mother that washes our clothes and feeds us). The three objects are also endowed with new aesthetics. They no longer represent mass-production and can now be associated with traditional handicrafts.This transformation is achieved through the use of one single material (nautical rope) and six different knitting and weaving techniques.The rope, in its traditional red, blue and yellow colours, immediately gives a new connotation to the three objects, transposing them from Scandinavia to Italy, to a sun-kissed familiar place by the sea. The very title of this project recalls this environment by referring to sailors’ tattoos.The traditional handicraft techniques applied to the ropes are: knitting, crochet and cross-stitching of a traditional Sardinian motif for the armchair; nautical and decorative knots for the kneeling stool; twine weaving for the dining table. They characterize the three ob-jects as familiar, bearers of cultural and emotional values.It goes without saying that the whole project has been designed and realized in collaboration with my mom.
Dopo una laurea in Interior Design conseguita presso il Politecnico di Milano, Serena Confalonieri (1980) lavora in alcuni importanti studi di architettura e design tra Milano, Barcellona e Berlino. Ora è una designer indipendente che vive e lavora a Milano, sviluppando progetti di interior, graphic e textile design e collaborando con aziende quali Nodus, cc-tapis, Wall&decò.I suoi lavori si posizionano a cavallo tra il design di prodotto ed il disegno grafico, ed, in essi, e’ sempre presente un’attenta ricerca sulle superfici.Nel 2006 la sua tesi di laurea sull’ architettura ibrida riceve la menzione d’onore dalla Raymond Loewy Foundation, mentre dal 2006 al 2012 lavora come assistente al Laboratorio di Progettazione degli interni del Politecnico di Milano, affiancando i proff. Giampiero Bosoni e Ico Migliore.Dal 2012 collabora come consulente esterna per la grafica con lo studio ps+a Palomba Serafini Associati.Dal 2014 fa parte del collettivo Padiglione Italia esponendo i suoi lavori in occasione della Milano Design Week in una mostra dal titolo Disfunzione Mediterranea.Da ottobre 2014, grazie ad una borsa di studio professionale, seguira’ un progetto di ricerca in collaborazione con alcune aziende nel campo del design e dell’ industria tessile nella citta di New York.
After a Master Degree in Interior Design at Politecnico di Milano, Serena Confalonieri (1980) works in many architecture and design practices in Milano, Barcelona and Berlin. Now she is an indipendent designer based in Milano, working on interior, graphic and textile design projects and collaborat-ing with important design companies such as Nodus, cc-tapis, Wall&decò.Her works are placed inbetween product and graphic design: an accurate research on the surfaces is always present in her projects.In 2006 her Master Degree project receives an honourable mention from Raymond Loewy Foundation, in the meantime she starts her teaching activity collaborating with arch. Giampiero Bosoni and Ico Migliore at the Interior Design Faculty of Politecnico di Milano (until 2012).In 2012 starts her collaboration with ps+a Palomba Serafini Associati as graphic design consultant.From 2014 she is part of the design collective Padiglione Italia: her work is part of Disfunzione Mediterranea exibition at the Milano Design Week.In october 2014, thanks to a professional scholarship, she will be working on a research project in collaboration with textile and design companies in New York City.
info@serenaconfalonieri.com | www.serenaconfalonieri.com
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